--

Jaden Smith. Una visione a lungo termine.

Una conversazione con Jaden Smith: attore, rapper, compositore e fondatore di 501cTHREE, un’organizzazione no profit che si impegna a generare un impatto sociale e ambientale positivo nella vita di tutti i giorni, sensibilizzando su temi come l’energia, il cibo e l’acqua. Jaden è un noto difensore della preservazione idrica e una delle sue iniziative più celebri è il programma The Water Box, con l’obiettivo di fornire acqua potabile alle popolazioni bisognose.

Abbiamo avuto l’occasione di fare una chiacchierata con Jaden sui suoi progetti, le sue posizioni e i modi in cui attuare il cambiamento in un mondo in evoluzione.

"L’obiettivo principale di tutto quello che faccio è aiutare le persone a migliorare le loro condizioni di vita, farle stare bene, integrarle"

Cosa significa per te lasciare un mondo migliore?

L’obiettivo principale di tutto quello che faccio è aiutare le persone a migliorare le loro condizioni di vita, farle stare bene, integrarle. E poi decarbonizzare l’atmosfera, certo. Vogliamo rendere il mondo un posto migliore, ma il problema che ci pone il cambiamento climatico è che i gas serra stanno scaldando il pianeta e lo stanno rendendo meno adatto alla vita. Vogliamo stabilizzare la temperatura, o magari abbassarla di un grado rispetto a oggi. Come giovani coinvolti nei movimenti ambientali, vogliamo proporre soluzioni che riducano drasticamente la CO2 nell’atmosfera. Ecco, è questo che intendo quando dico che voglio rendere il mondo un posto migliore e mi piace perché sono obiettivi molto chiari.

-

Che cosa pensi del consumismo sfrenato?

Stiamo esagerando. Mi sembra che in questa società le persone sentano costantemente il bisogno di comprare l’ultima novità. Vogliono proprio quel prodotto lì. E lo vogliono nella versione più attuale. E diventa una fissazione al punto che compriamo questa cosa e il giorno dopo la compriamo di nuovo perché è leggermente diversa, perché, sai, tutti poi avranno la versione più attuale, allora dobbiamo averla anche noi. Poi anche quella l’avranno tutti e allora dobbiamo comprare quella che esce appena dopoa. E il modo in cui produciamo non va di pari passo col modo in cui consumiamo, perché la produzione richiede tantissima energia e contamina l’acqua.

Però credo che quando le persone si rendono conto di quanto sia difficile realizzare il prodotto che stanno consumando in modo smisurato, allora si fermano a pensare: ‘Ok, adesso che lo so non lo comprerò più così spesso per questa motivazione'.

--

Pensi la stessa cosa dei vestiti?

Assolutamente, questi jeans ce li ho da tantissimo. Ci ho aggiunto delle stampe e sono diventati come nuovi. E quindi a scuola portavo qualcosa che gli altri non avevano, semplicemente usando ciò che avevo già e modificandolo. Credo che sia qualcosa che possiamo fare collettivamente. Per me è un’abitudine, prendevo i miei vecchi Levi's® e li cucivo. E alla fine mi facevo dei pantaloni che non si erano mai visti prima. Capisci cosa intendo? E avevo questa roba nuova che spaccava, ma alla fine era solo roba vecchia presa e cucita assieme. È così che mi piace fare. Tipo comprare abiti usati. Alcuni dei miei Levi's® preferiti sono usati e probabilmente sono più vecchi di me. Comprare cose di seconda mano è cool, è cool riusare i vestiti ed è cool essere sostenibile.

Come fare per sensibilizzare sulle risorse necessarie per realizzare un prodotto?

Te lo spiego con piacere. Penso che per la nostra generazione la trasparenza sia la cosa più importante in questo momento, questo è uno dei tanti motivi per cui adoro lo slogan della campagna di Levi's®: “Buy Better. Wear Longer”. Personalmente mi piace tantissimo, sai? Penso che sia un messaggio importantissimo perché è vero.

-

Che domande dobbiamo farci quando stiamo per comprare qualcosa?

Qual è l’impronta ecologica di questo prodotto? Questo prodotto ha un’impronta ecologica? E nello scaffale c’è qualcosa che ha un’impronta ecologica minore? È questa la cosa più importante. Se la risposta è no, allora la domanda da farsi è: “C’è un altro negozio che vende questo stesso prodotto ma con un’impronta ecologica minore?”. Se la risposta è ancora no, allora non comprarlo e usa quello che hai già in casa, oppure compralo sapendo che hai fatto il possibile per trovare una t-shirt con un’impronta ecologica negativa. Poi, se non trovi una t-shirt con un’impronta ecologica negativa, hai anche l’opzione di fabbricarla tu. E fare qualcosa di concreto.

-

Parli molto della decarbonizzazione dell’atmosfera, ma sembra una cosa distante dalla vita di tutti i giorni. Puoi farci alcuni esempi per capire come possiamo contribuire a questo cambiamento attraverso la moda?

Se vuoi ridurre al massimo la tua impronta ecologica in quello che indossi e in ciò che compri, basta usare sempre gli stessi vestiti. È il metodo più semplice. Non comprare vestiti nuovi per portarteli a casa, indossarli una volta sola e poi buttarli.

Comprare cose di seconda mano è cool, è cool riusare i vestiti ed è cool essere sostenibile.

--